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La Linea Gotica: il fronte invisibile che ha spaccato l’Italia

Ci sono ferite che non si vedono sulle carte geografiche, tracce che non appaiono nelle guide turistiche.

Ma restano. E a volte parlano più forte dei libri di storia.

La Linea Gotica è una di queste ferite: un crinale appenninico, ma soprattutto un fronte di guerra e di sangue. Un limite fisico che rappresenta un solco profondo nella memoria di un paese.

Una linea tracciata sulla carta geografica, che ha messo migliaia di giovani gli uni contro gli altri, alcuni per dovere, altri per convinzione, altri ancora per passione. Ciascuno aveva la sua motivazione, ma ciascuno ha sfidato la morte lungo i circa 320 km di una tremenda linea di sangue.

Quando oggi percorriamo una valle degli Appennini toscoemiliani, o costeggiamo l’Adriatico poco più a Nord di Rimini, possiamo scorgere – anche se solo con l’immaginazione – quel fronte che da Massa si dipanava fino al mare Adriatico. Ma siamo più abituati a vederlo come reperto, restauro, traccia turistica. Allora, proviamo a capirlo nella sua dimensione più umana e sociale: come spaccatura nel territorio, come frattura invisibile nella vita quotidiana delle persone.

Federico Tassinari