Gotica La Via
Linea Gotica

Linea Gotica

Cos’è la Linea Gotica?

La Linea Gotica è la rappresentazione a noi vicina del disastro che ha sconvolto il mondo a metà del secolo scorso e che non può essere dimenticata e non trasmessa alle nuove generazioni.

GoticaLaVia attraverso i suoi trekking nel bel paesaggio dell’Appennino vuole ricordare e far conoscere tutto questo.

Perché la Linea Gotica?

Voluta nel 1943 dal feldmaresciallo tedesco Albert Kesselring, per contrastare la risalita degli Alleati (USA e GB), che dopo lo sbarco in Sicilia (Luglio 1943) stavano liberando da Sud l’Italia dall’occupazione nazista.

Si tratta di una fitta rete di fortificazioni che si estendeva dalla provincia di Massa Carrara (Mar Tirreno) a quella di Pesaro Urbino (Mar Adriatico) per un totale di trecentoventi (320) chilometri.

Il nome fu dato dai tedeschi (Gotenstellung) in onore alle tribù germaniche dei Goti che invasero l’Europa centro meridionale, ma presto cambiarono il nome in Linea Verde (Gruene Linie), per la rigogliosa vegetazione che era presente in questi luoghi.

Dagli Alleati e per tutti in Italia continuerà ad essere conosciuta come LINEA GOTICA.

Dove si trova la Linea Gotica?

Dalla provincia di Massa Carrara (Mar Tirreno) e dalle Alpi Apuane, proseguiva verso est lungo la Garfagnana, poi sui monti dell’Appennino modenese e bolognese, risaliva la Valle dell’Arno e quella del Tevere fino ad arrivare all’Appennino forlivese, poi discendeva ancora lungo il versante adriatico fino alla provincia di Pesaro Urbino (Mar Adriatico).

Realizzazione della Linea Gotica

I lavori iniziarono nel settembre 1943 e durarono 10 mesi, quando furono interrotti dal primo attacco americano. La Linea Gotica aveva lo scopo di rallentare l’avanzata alleata verso il nord Italia dopo lo sbarco in Sicilia del 9 luglio 1943.

Una grande azienda tedesca la “TODT”, sotto la supervisione diretto dell’esercito nazista, lavorò alla Linea Gotica costruendo bunker in cemento armato e campi minati, scavando fossi anti carro e posizionando tralicci di filo spinato, grazie al lavoro non retribuito di soldati e prigionieri italiani (circa 50.000 operai) e soldati slovacchi. La costruzione fu facilitata dalla morfologia del territorio, seguendo la linea naturale dei monti appennini.

Il risultato dei lavori

In soli dieci mesi furono realizzati 3604 trincee, 900 km di fossato, 2375 nidi di mitragliatrici, 479 posti cannone, 16.000 postazioni di tiratori scelti ed erano state posizionate ben 95.689 mine antiuomo e 117 km di filo spinato. Una linea difensiva di circa 300 km, a fasce fortificate successive, che tagliava in due l’Italia dal tirreno all’Adriatico e che bloccò di fatto l’avanzata degli alleati per 8 mesi, complice le piogge e l’inverno.

L’attacco alla Linea Gotica

Da est (adriatico) con l’Ottava Armata Inglese, il 30 Agosto 1944, e sull’Appennino Centrale il 13 Settembre con la Quinta Armata USA del Gen. Clark, in quattro giorni tre divisioni sfondarono La Linea Gotica al Passo della Futa. I tedeschi deviarono verso la valle del Santerno dove si scontrarono con i Blu Devils inglesi.

Chi combattè sulla Linea Gotica

Oltre alla presenza degli Statunitensi e Inglesi, si aggiungono da Settembre 1944 soldati Sudafricani, brasiliani, neozelandesi, indiani, greci, polacchi, per un totale di ben 38 etnie diverse che contribuirono alla liberazione dell’Italia con le forze Alleate.

Gli italiani contribuiscono all’azione degli Alleati con Gruppi di Combattimento e con la Resistenza dei Partigiani.